....Eppur si muove!
Nei quotidiani sardi e sulle pagine web abbiamo letto di una iniziativa politica finalizzata a far sì che alla Sardegna, finalmente, sia dato il giusto riconoscimento per il suo immenso patrimonio archeologico e storico. Si tratta della richiesta all'Unesco perché l'Isola sia riconosciuta come patrimonio dell'umanità. E' doveroso un plauso alla classe politica e a quanti stanno operando per questo risultato. Sperando che non si tratti del solito fuoco di paglia, questo eventuale riconoscimento sarebbe l'occasione perché la storia della Sardegna possa diventare una componente essenziale della cultura del nostro popolo. Non si può ignorare, infatti, che una buona metà, e forse di più, dei Sardi, conosce poco o niente della storia della Sardegna in genere, figuriamoci del periodo pre nuragico e nuragico. Tanti di noi hanno, probabilmente, un minimo di infarinatura della antica storia egizia ma non sanno che, nel Mediterraneo, gli egizi hanno convissuto, commerciato ed avuto molti interscambi con il popolo sardo la cui civiltà prese vita, addirittura, qualche secolo prima di quella egizia. E la civiltà Micenea e Cretese, anch'esse materia di studio dei nostri ragazzi, sono sorte ancora più tardi. Allora ben venga qualsiasi iniziativa per il giusto riconoscimento alla storia millenaria della Sardegna, ma dovremo batterci anche perché, a cominciare dalle scuole dell'obbligo, la Storia della Sardegna venga portata a conoscenza e studiata dalle nostre nuove generazioni. E, oltre l'innegabile importanza dell'eventuale riconoscimento dell'Unesco e l'altrettanto innegabile importanza perché diventi materia di istruzione scolastica, sarebbe opportuno uguale impegno delle forze politiche, di governo e non, perché questo nostro tesoro diventi occasione di sviluppo per tutta la Sardegna. Sono pochi, infatti, i centri dell'Isola che si sono impegnati in una lungimirante progettualità per coniugare storia, cultura, turismo e iniziative sociali, artigianali e commerciali. E i risultati sono stati tutti positivi. Allora perché non impegnarsi per realizzare un piano strategico globale che coinvolga tutta l'Isola? Un progetto con finalità turistico-culturali-sociali per creare un prodotto che attraverso mirate strategie di marketing, affianchi lo stereotipo della Sardegna balneare e, da vero elemento di destagionalizzazione, rafforzi le potenzialità di sviluppo turistico dell'Isola, l'unica vera industria che funziona e funzionerà sempre. Si potrebbe bandire un Concorso - Borsa di studio nelle Università dell'Isola chiedendo agli studenti che, in forma singola o associata, propongano dei progetti. A una giuria di esperti il compito della scelta di quello che dovrebbe essere adottato dalla RAS, coinvolgendo lo/gli studenti, che avranno proposto il modello prescelto, per la realizzazione e successiva gestione del sistema. Siamo certi che tra i nostri giovani universitari esistono menti e capacità all'altezza di questa e di altre soluzioni che contribuiscano ad un moderno e sostenibile sviluppo della Sardegna. |