Le strategie della Regione
Come se non bastasse il lungo elenco dei mali e disagi ormai endemici che attanagliano la Sardegna, bloccandone ogni possibilità di sviluppo, recentemente se ne sono aggiunti altri che comporteranno un ulteriore appesantimento della già drammatica situazione. Parliamo della piaga degli incendi, delle pressioni per la realizzazione di un parco eolico offshore e dell'estensione dell'area di interesse dell'Algeria sul mare sardo. Il Governo Regionale era già impegnato ad arginare lo smantellamento dei servizi socio assistenziali e sanitari, lo spopolamento delle zone interne, i disagi nei trasporti aerei e marittimi, la crisi dell'agricoltura e l'importazione dei rifiuti dal continente, riportando in vita le Province, che noi Sardi avevamo soppresso con referendum, e ripristinando le otto Aziende Sanitarie. Ora per far fronte agli incendi estivi, al parco eolico offshore e allo scippo del nostro mare, il Governo Regionale sta pensando ad un corposo rimpasto della compagine assessoriale. Un coraggioso tentativo di dare un salutare e deciso cambio di rotta alla linea politica ed economica adottata sino ad oggi. Sarebbe come dire che, chi finora ha guidato alcuni dicasteri regionali, ha prodotto risultati assai scadenti. E' opportuno, quindi, sostituire diversi Assessori con altri personaggi di provate capacità amministrative, gestionali e manageriali. E' quello che tutti i Sardi si augurano anche se, a sentire i recenti commenti degli esperti di politica regionale, si tratterebbe del solito giro di poltrone seguendo pedestremente il Manuale Cencelli. Noi pensiamo che non sia il caso di essere così pessimisti e speriamo fortemente che, con le nuove province, le nuove Asl e il rimpastone, la Sardegna venga proiettata verso il tanto atteso futuro di sviluppo e prosperità. |