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La Fauna della Sardegna
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Anche la fauna, come la flora, presenta in Sardegna molte e notevoli peculiarità
che la distinguono
da quella presente nel resto d’Europa.
Certe
specie sono presenti solo nella nostra Isola, come la testuggine marginata;
o sono del tutto assenti come la vipera e ogni altro serpente velenoso.
Iniziando dall’habitat costiero si può riscontrare tutta la gamma
di uccelli marini mediterranei.
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Gli esemplari più ammirati sono
però i rapaci.
Il falco
della Regina nidifica a Orosei e nell’Isola di San Pietro, mentre il falco Pellegrino
nidifica in tutte le coste rocciose della Sardegna.
Nelle scogliere tra
Capo Caccia e Bosa si trovano alcune colonie di avvoltoio grifone.
Le zone umide costiere sono il regno di tante specie migratorie o stanziali o di
altre come il fenicottero rosa che, con il tempo, ha trovato negli stagni
dell’Isola le condizioni ideali per nidificare e riprodursi.
Ma non possiamo certo dimenticare l’esercito di esemplari che, ormai abitualmente,
è possibile ammirare a Molentargius, a Santa Gilla, a Mistras, nel Sinis, a S’Ena Arrubia, a San Teodoro
e Budoni, a Colostrai. Ricordiamo le anatre, le folaghe, la cicogna, il pollo sultano,
il cormorano, il cavaliere d’Italia.
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Ma le specie sono tantissime e, in questi luoghi, ogni stagione
garantisce degli spettacoli naturalistici indimenticabili.
La macchia mediterranea offre un’altra gamma assai interessante di fauna. Specie per
lo più difficili da osservare, salvo i rapaci come il gheppio e
la poiana che molto spesso è possibile ammirare in volo. La macchia
è, in ogni modo, l’area di vegetazione più estesa in Sardegna
e, sia dove è più fitta o dove si dirada, essa ospita una
gran numero di uccelli. Si possono incontrare dai passeri alle quaglie,
alla pernice sarda. Tra i predatori notturni ricordiamo il barbagianni
e la civetta.
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Tra i mammiferi, oltre il gatto selvatico, la donnola, il
riccio e la volpe, citiamo alcuni esemplari molto ambiti dal numeroso stuolo
di cacciatori sardi, come il cinghiale, la lepre e il coniglio selvatico.
Nelle aree più boscose e in quelle più impervie ricordiamo
la presenza del muflone, del cervo e del daino. Queste ultime due specie
hanno rischiato l’estinzione e sono sopravvissute solo grazie ad una proficua
campagna di ripopolamento.
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Ci auguriamo che questi brevi cenni abbiano dato una seppur piccola immagine
di un immenso patrimonio. Bisogna operare un grande sforzo, comune a tutti
i sardi e a quanti amano la natura, per preservare e salvaguardare quello
che il Creatore ha donato alla Sardegna. Saranno importanti i parchi, quello
delle Bocche di Bonifacio, dell’Asinara, di Villasimius, del Monte Arci
e quello del Gennargentu.
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Sarà assai più importante l’amore
che i Sardi hanno per la loro terra e la consapevolezza che attraverso
queste bellezze naturali passa gran parte delle possibilità di sviluppo
della nostra Isola. Bellezze naturali che non devono essere sfruttate o
svendute in nome del progresso perchè, se difese e valorizzate adeguatamente,
sapranno essere fonte di ricchezza per tutti i Sardi.
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