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Macomer
Posto al termine meridionale dell'altopiano di Campeda, Macomer ha origini remote. In principio i Nuragici, costruirono diverse torri imponenti per proteggere il centro abitato che passò poi in mano ai Cartaginesi che la fortificarono, ed infine ai Romani che la chiamarono Macopsissa, da cui deriva l'attuale nome. A partire dall'Ottocento la cittadina deve il suo sviluppo commerciale, per la presenza di un grosso nodo ferroviario e industriale, che ha consentito l'insediamento di numerose industrie, ancora oggi in grande espansione, soprattutto nel settore lattiero-caseario. Tra monumenti storici, ricordiamo la chiesa di San Pantaleo edificata alla fine del 1500 su modelli gotico-catalani. Il territorio di Macomer è molto importante per i resti archeologici, fra i quali il Nuraghe Ruju, la Necropoli di Filigosa e il grande Nuraghe di Santa Barbara, con torre centrale e bastione di quattro torri. |