|
Antiquarium Arborense
Comprende una ricchissima ed interessantissima raccolta di reperti archeologici, comprendente materiale di età neolitica, nuragica, punica e romana, provenienti dai dintorni di Oristano, specialmente da Tharros e dagli innumerevoli insediamenti neolitici del paesaggio lagunare del Sinis.
L'Antiquarium ospita anche alcune opere di pittura, fra cui due tavole dipinte su fondo oro del pittore catalano Ramòn de Mur e, due opere di Pietro Cavaro e Antioco Mainas.
Porta Manna (Torre di San Cristiforo)
Eretta in piazza Roma nel 1291, come attesta un epigrafe al suo interno, per volere del giudice Mariano II, la torre faceva parte dell'antica cinta fortificata di Oristano, di cui costituisce l'ultimo avanzo.
La torre conserva tutt'oggi la sua vecchia campana, che richiama con i suoi rintocchi gli Oristanesi, in occasione di particolari sollennità.
Monumento a Eleonora d'Arborea
Situato nella piazza intitolata alla grande Giudicessa, opera del fiorentino Ulisse Cambi, risale al XIX secolo.
Duomo Beata Vergine Assunta
Esso è stato ricostruito nei secoli XVIII e XIX, sulle antiche strutture risalenti al 1200-1300.
Al suo interno sono presenti vari stili, tra i quali trova maggior riscontro il barocco e il neo classico.
Nella sezione destra del Duomo, è presente la cappella di Nostra Signora del Rimedio, la quale costituisce l'unico esempio artistico del XIV secolo che sia stato conservato nella sua integrità.
Qui vennero raccolte quasi tutte le sculture del Duomo che risalivano all'epoca della fioritura del Giudicato d'Arborea. Sono presenti, infatti, numerosi bassorilievi gotici, la statua trecentesca della Madonna e quella della Madonna di Monserrato risalente al 1500.
Chiesa di San Francesco
Fu eretta, in forme neoclassiche, nel 1838, ad opera dell'architetto Cima, sulle rovine di un'altra chiesa. L'interno a pianta centrale, custodisce presso l'altare sinistro, il Crocifisso di Nicodemo, di scuola spagnola risalente al Trecento. Nella sagrestia si conservano il Reliquario di San Basilio del 1456, e il Retablo di San Francesco, del 1533 di Pietro Cavaro.
Chiesa di Santa Giusta
La chiesa sorge alle porte del paese omonimo, a circa tre km da Oristano.
Fu cattedrale della diocesi di Santa Giusta fino al 1503, anno in cui venne soppressa. La chiesa romanica, costruita tra il 1135 e il 1145 si ispira ad influssi e forme pisani.
La chiesa avrebbe esercitato una influenza determinante sugli altri templi della Sardegna, e prese il titolo di Santa Giusta, dal nome di una giovane martirizzata per la sua fede, insieme alle sue due ancelle. Presso questa chiesa, nel 1227, si tenne il Concilio Nazionale, al quale parteciparono tutti i vescovi e abati della Sardegna. Vi si svolsero inoltre delle Corone de Logu, ossia assemblee, le quali si riunivano per decidere e per discutere, sotto la guida del Giudice d'Arborea.
Casa di Eleonora d'Arborea
Uno dei pochi edifici risalenti al Cinquecento, con influssi del Rinascimento italiano, è considerata la dimora della grande eroina sarda Eleonora d'Arborea, giudicessa d'Arborea dal 1383 al 1403, alla quale gli si deve la famosa Carta de Logu.
|