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Sartiglia


La Sartiglia ha luogo a Oristano l'ultima domenica e il martedì di Carnevale. È una sorta di torneo medioevale equestre che risale al periodo in cui Oristano fu capitale del Giudicato d'Arborea. Sebbene abbia assunto caratteristiche spagnole, nel nome e in alcuni costumi usati, la Sartiglia viene organizzata secondo l'antico rituale sardo. Tutto ha inizio per la Candelora, giorno in cui le candele vengono benedette. Questo giorno i Gremi scelgono su Cumponidori il vero protagonista del torneo. Il membro più anziano della Corporazione (Gremio) lo presenta con la candela più bella e decorata con cera e nastri colorati pronunciando le seguenti parole: "che San Giovanni ti aiuti". Alla vigilia del torneo il campione, su Cumponidori, si confessa e riceve la Santa
Comunione. Un gruppo di giovani donne, is Massaieddas, guidate dall'esperta massaia manna, hanno la responsabilità e l'onore di vestire secondo rituale su Cumponidori. Egli, stando su una pedana, viene vestito di una camicia bianca ricamata e ornata in pizzo, una cintura in pelle e una blusa. Il capo è avvolto da bende di seta e il volto è coperto con una maschera bianca di legno. Intorno alle spalle su Cumponidori indossa una mantella bianca e dopo aver indossato un cappello ottocentesco e i guanti bianchi, gli viene consegnato sa Pippia de Maju, un mazzo di pervinche e violette tenute da un nastro di seta verde, che egli porterà fino alla piazza della Cattedrale. Dopo di che viene fatto entrare nella casa del campione un cavallo e, su Cumponidori, senza scendere dalla pedana e senza toccare terra, salta direttamente sulla sella. Accompagnato dalla musica, si curva all'indietro mentre uscendo di casa si introduce nella strada dove lo accolgono altri cavalieri mascherati, e la folla tutta con una pioggia di grano e fiori. Ora il corteo ha inizio; seguono le autorità chiamate i Majorales ed infine, in fila per tre, seguono i cavalieri abbigliati con costumi coloratissimi. Su Cumponidori è fiancheggiato da su primu e su secundu Cumponidori, scelti fra i cavalieri migliori.
Altri cavalieri si esibiscono nella prova, e più sono le stelle centrate più si ricavano favorevoli prospettive per il futuro della città. Altre esibizioni vengono realizzate da tutti i cavalieri che, sempre a galoppo compiono audaci acrobazie. Al termine della Sartiglia su Cumponidori, tenendo le redini con una mano e, sdraiato all'indietro sul dorso del cavallo al galoppo, traccia con sa Pippia de Maju un segno di croce benedicendo tutta la folla presente e concludendo così la Sartiglia.
Benedizione Il corteo raggiunge, infine, la piazza dove una stella pende da un nastro di seta verde. Nella piazza uno dei Majorales prende in custodia sa Pippia de Maju, mentre il campione riceve lo spadino con il quale dovrà infilzare la stella. Egli quindi si porta sotto la stella e la posiziona a suo gradimento prima di recarsi in piazza Manno, luogo di partenza della corsa alla stella. Allo squillo delle trombe il campione si lancia a galoppo e si concentra per infilzare la stella. Se vi riesce, la folla gioisce perché è di buon auspicio per tutti. Dopo la prova su Cumponidori prosegue a galoppo sino alla Chiesa di Sant'Antonio Abate, dove termina la corsa e dove si riconsegna lo spadino in cambio de sa Pippia de Maju.